Fabbricato storico-artistico: ‘sconto’ sull’IMU solo se è provata l’esistenza di un vincolo diretto

‘Sconto’ sull’IMU per il fabbricato di interesse storico ed artistico, però solo a condizione che vi sia il vincolo diretto, come previsto dalla legge del 1939 per la tutela delle cose d’interesse storico o artistico. Questo il punto fermo fissato dai giudici (sentenza del 2 settembre 2024 della Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio), chiamati a prendere in esame il contenzioso relativo ad un immobile di Roma. In sostanza, in materia di agevolazioni IMU, spetta la riduzione della base imponibile del 50 per cento, prevista per i fabbricati di interesse storico e artistico, solo agli immobili sottoposti al vincolo diretto, previsto dalla norma, e non anche a quelli interessati dal vincolo indiretto, che prescrive solamente alcune limitazioni al fine di salvaguardare altri immobili, posti nelle vicinanze del primo, meritevoli di tutela, al fine precipuo di salvaguardare il contesto in cui l'immobile principale è situato. Applicando tale prospettiva alla vicenda in esame, i giudici annotano che il contribuente, proprietario dell’immobile oggetto di accertamento IMU da parte del Comune di Roma, ha provato la sussistenza del vincolo diretto, come da dichiarazione, in sede di acquisto, del notaio che attestava essere tale bene sottoposto a vincolo culturale, non trascritto, di tutela, con riconoscimento del compendio immobiliare come di interesse particolarmente importante. Rilevante, poi, anche il riferimento ad una dichiarazione del Ministero dell'Istruzione Pubblica notificata al precedente proprietario dell'immobile, dichiarazione in cui è riportato che detto immobile ha importante interesse.