Contributi previdenziali e assistenziali della PA: novità e procedure semplificate

Con la Circolare INPS del 22 aprile 2024 numero 58, sono state spiegate le regole e le conseguenti sanzioni per i contributi previdenziali e assistenziali che devono essere pagati dalla Pubblica Amministrazione per i dipendenti pubblici e relativi alla Gestione separata

Contributi previdenziali e assistenziali della PA: novità e procedure semplificate

Queste specifiche sono state modificate di recente con il Decreto Milleproroghe, che ha prorogato al 31 dicembre 2024 la possibilità di regolarizzare i contributi previdenziali e assistenziali dovuti dalle Pubbliche Amministrazioni per i periodi fino al 31 dicembre 2019 sia per i dipendenti pubblici che per la Gestione separata. Questa proroga riguarda sia i trattamenti pensionistici che i trattamenti di previdenza destinati ai lavoratori dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni.

Per quanto riguarda le istruzioni pratiche dell'INPS, fino alla fine del 2024 le PA potranno aggiornare le posizioni contributive per periodi passati seguendo determinate procedure. Possono farlo utilizzando gli strumenti già in uso fino al 31 dicembre 2013 o 30 settembre 2012, a seconda dei casi. È importante che queste comunicazioni siano effettuate entro la scadenza del 31 dicembre 2024 e contengano tutte le informazioni necessarie per calcolare i contributi dovuti, al fine di interrompere la prescrizione.

Per i periodi di paga fino al 31 dicembre 2004, le Pubbliche Amministrazioni devono trasmettere all'INPS i flussi mensili di denuncia Uniemens/ListaPosPA per mantenere in regola le posizioni assicurative dei dipendenti iscritti alla Gestione INPDAP.

Relativamente al regime sanzionatorio, le Amministrazioni pubbliche che ottemperano agli obblighi entro il 31 dicembre 2024, anche ratealmente, non saranno soggette a sanzioni civili. Tuttavia, ci sono eccezioni qualora sia stato emesso un provvedimento giurisdizionale definitivo che imponga tali sanzioni, in base al principio della certezza del diritto che garantisce l'insensibilità delle decisioni passate ai cambiamenti normativi successivi. (Circ. INPS 22 aprile 2024 n. 58).

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