niente esdebitazione se si prosegue l’attività, nonostante la bassa marginalità

respinta l’istanza avanzata da un imprenditore in crisi e privo di utilità per soddisfare i propri creditori

niente esdebitazione se si prosegue l’attività, nonostante la bassa marginalità

Niente esdebitazione per l’imprenditore che ha scelto di proseguire la propria attività, nonostante la bassissima marginalità, invece di provare a ridimensionare il proprio carico debitorio, e ha perciò omesso sistematicamente, per anni, di pagare i tributi in materia di IVA. Netta la presa di posizione dei giudici (sentenza del 28 dicembre 2024 del Tribunale di Ferrara), i quali hanno respinto l’istanza avanzata da un imprenditore in palese stato di sovraindebitamento e privo di utilità per soddisfare i propri creditori. A inchiodare l’imprenditore in crisi è la clamorosa mancanza di prove a sostegno della mancata causazione dell’indebitamento con colpa grave o dolo del debitore. In primo luogo, i giudici annotano che la lettura dell’elenco creditori consente di verificare che, a fronte di oltre 176mila euro di massa passiva, i debiti verso l’Erario ammontano a circa 128mila euro, ovvero alla stragrande maggioranza del passivo. In particolare, è emerso il sistematico omesso versamento dell’IVA a fare data dal 2006 in avanti e fino a tutto il 2020. Allo stesso tempo, viene evidenziata la condotta non proprio saggia del soggetto indebitato, il quale iniziava nel 2001 una attività in proprio di trasporto per conto terzi, convertendola poi nel 2004, visti gli scarsi risultati ottenuti, in attività di giardiniere. E due anni dopo la decisione di puntare sull’attività di giardiniere l’imprenditore ha iniziato a non versare l’IVA e ha continuato per quattordici anni portare avanti l’attività, nonostante la assenza di redditività, e sempre omettendo di versare le imposte. Per i giudici sono evidenti le colpe del soggetto indebitato, poiché la attività imprenditoriale

aveva sempre presentato una scarsa marginalità, ma egli, a fronte di tale circostanza, anziché tirare giù la saracinesca o cercare di ridimensionare il proprio debito, ha omesso sistematicamente di pagare i tributi per IVA, oltre che ricorrere a prestiti. E la decisione di continuare la attività di impresa, da cui ogni anno si generavano nuovi debiti verso l’Erario, ha aggravato l’indebitamento fino a trasformarlo in definitiva e irreversibile insolvenza. A fronte di tale quadro, quindi, deve escludersi, secondo i giudici, che ricorra il necessario presupposto per la esdebitazione richiesta dall’imprenditore.

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